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martedì, 14. Novembre 2023

Dolce vita nelle transazioni Cross-Border italo-tedesche?

Ciò che inizia dolcemente può finire in un modo amaro.

Non c’è un paese a cui noi tedeschi ci sentiamo più vicini: l’Italia!

Troppo spesso, quindi, gli investitori o gli imprenditori iniziano le trattative di transazione con le aziende italiane con questo condizionamento positivo. Ma durante la fase di transazione, diventa immediatamente chiaro che l’Italia è molto più lontana del previsto. La realtà commerciale, legale e culturale è molto diversa. Ma come possono le transazioni avere successo?

 

Molti imprenditori e investitori partono dal presupposto di conoscere gli usi e le abitudini dell’Italia. Le differenze nelle pratiche commerciali e le particolarità legali vengono sottovalutate. Questo spesso porta a complicare i già lunghi processi di transazione. L’Italia è un mercato caratterizzato da molte norme dettagliate e da un alto livello di burocrazia. Navigare nel paradosso di uno stile di vita rilassato da un lato e di un quadro normativo rigido dall’altro richiede una conoscenza approfondita del mercato e della normativa attuale.

Una questione di comunicazione

Gli italiani sono eccellenti comunicatori e quindi si trovano rapidamente in vantaggio rispetto agli altri nelle trattative contrattuali. I partner tedeschi spesso compensano questa situazione mostrandosi forti e aumentando la pressione. Tuttavia, è proprio questo che di solito non viene visto in maniera positiva dagli italiani. Anche lo stile di comunicazione, che ha un’influenza significativa sul successo delle trattative contrattuali, è diverso. Mentre i partner tedeschi sono orgogliosi della loro comunicazione diretta, gli italiani tendono a comunicare tra le righe ed inizialmente si tengono più sulla difensiva, almeno in apparenza. Le incomprensioni, che nel peggiore dei casi possono portare all’interruzione delle trattative, sono inevitabili.

 

Ampie particolarità giuridiche

Dopo che il legislatore italiano si è ispirato al diritto tedesco nell’ambito della riforma del diritto societario del 2003, si nota superficialmente una certa somiglianza, soprattutto per quanto riguarda il diritto della società tedesca a responsabilità limitata, la cosiddetta GmbH. Tuttavia, le differenze più importanti si trovano talvolta nei dettagli. Di seguito ne vengono illustrate alcune tra le più importanti per le transazioni.tschaftsrecht.

Vendita di quote senza autenticazione notarile

In Italia, le azioni della GmbH possono essere vendute con effetto tra le parti senza rogito. L’autenticazione è necessaria solo per la cessazione e l’iscrizione nel registro delle imprese, ossia per il closing con effetto nei confronti di terzi. Ciò comporta, tra l’altro, requisiti diversi per la struttura del contratto di compravendita di azioni, per gli allegati e per i tempi di signing e closing.

Contratti di amministratore delegato

In linea di principio, in Italia i contratti di lavoro e la carica di amministratore delegato sono incompatibili, in quanto gli amministratori delegati non possono essere vincolati da istruzioni. Le retribuzioni degli amministratori delegati non sono quindi normalmente regolate da un contratto di lavoro (tranne che nelle grandi aziende dove è possibile una divisione dei compiti), ma sono decise dall’assemblea dei soci. Questa differenza ha un impatto non solo sui contratti, ma anche su altri aspetti, come ad esempio le clausole di non concorrenza. Poiché di solito queste non sono (o non possono essere) regolamentate nel contratto di lavoro dell’amministratore delegato in Italia, ciò deve essere fatto nel contratto di acquisto, se possibile, o altrimenti in un accordo separato.

Trattamento di fine rapporto

A differenza della Germania, in Italia le imprese sono tenute a versare il trattamento di fine rapporto (TFR) al momento della risoluzione del rapporto di lavoro, indipendentemente dal motivo della risoluzione e anche nel caso in cui sia il dipendente stesso a disdire il contratto. Il TFR è regolarmente iscritto nei bilanci italiani in quanto rappresenta un’obbligazione finanziaria significativa dell’azienda. Tali indennità di fine rapporto (TFM) esistono anche per gli amministratori delegati, ma si basano su un obbligo volontario da parte dell’azienda e non sono disciplinate dal Codice civile. Essendo una forma di “retribuzione posticipata”, il TFM è interessante dal punto di vista fiscale sia per la società che per l’amministratore delegato.

Clausole di non concorrenza

Ai sensi dell’articolo 2557 del Codice civile, il venditore di un’azienda italiana è soggetto a un patto di non concorrenza per cinque anni dopo il trasferimento. Secondo l´interpretazione italiana della legge, l’accordo sulle clausole di non concorrenza è quindi soggetto a limiti meno rigidi rispetto alla giurisprudenza sviluppata in Germania, a sua volta caratterizzata da incertezze giuridiche. Tuttavia, il contratto di compravendita dovrebbe contenere una disposizione sulla remunerazione/compenso della clausola di non concorrenza.

Meccanismi di controllo delle fusioni

La normativa sul Golden Power è stata introdotta in Italia nel 2012. Ciò consente al governo di bloccare o regolare le acquisizioni societarie o finanziarie da parte di aziende straniere se queste possono mettere a rischio l’interesse nazionale in settori strategici. La normativa non si applica a tutte le transazioni, ma a causa delle regolari estensioni dell’ambito di applicazione, in particolare negli ultimi anni, ogni transazione dovrebbe essere esaminata con attenzione e a tempo debito.

Consigli per il successo delle transazioni Cross-Border

Per garantire che le transazioni transfrontaliere possano essere concluse nel modo più efficiente e positivo possibile senza conflitti, è necessario osservare le seguenti regole:

  1. stabilire una comunicazione rispettosa e creare una base di fiducia;
  2. perseguire un processo di transazione ben strutturato e una realizzazione stabile delle scadenze;
  3. garantire il raggiungimento degli obiettivi attraverso una solida conoscenza del mercato e del quadro giuridico.

Alla fine, tutte le parti coinvolte sono unite da un unico obiettivo: l´esito positivodella transazione. Questo obiettivo può essere raggiunto con trasparenza, comprensione e competenze specifiche.

Sandra Bendler-Pepy è partner e amministratore delegato di SLB LAW, con una particolare esperienza nel campo delle transazioni internazionali e del diritto commerciale e, in quanto avvocato tedesco e italiano, responsabile del desk Italia dello studio.

Autore dell´articolo

Sandra Bendler-Pepy

Rechtsanwältin e Avvocato (Italia), Partner

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